24.11.14

Una cheesecake come coperta

Ti guardi in giro e ti capita di vedere gente che cammina, mani in tasca, lungo le strade bagnate fissano l'asfalto. Chi è che non ha problemi? Ecco qua uno che tutte le mattine legge sempre la stessa notizia sul giornale, anche se il giornale è tutte le mattine uno diverso. E a guardare un poco il cielo, questo qui, no, non ci pensa un attimo.

10.11.14

Non tutte le ciambelle...



Non so esattamente dove sono, i finestrini sono appannati e non ho la forza di aprire gli occhi.
Seduta sul sedile di un vecchio autobus in corsa verso Bristol, al riparo da pioggia e vento che si scatena fuori e con i Coldplay nelle orecchie...
"...And dreamed of -paradise,
-paradise,
-paradise,
Every time she closed her eyes."

27.10.14

Cosa si nasconde dietro


La fiducia sembra una cosa così seria e importante che facciamo attenzione a come utilizzarla. Non ci rendiamo conto però che la fiducia, volendo o non volendo, la utilizziamo ogni giorno dandola un po' per scontata. Diamo fiducia al capostazione quando non sappiamo dove andare e lui ci indica la strada, diamo fiducia alle persone che ci stanno vicine, perchè sono  "loro" e non possono farci del male, ci diamo fiducia ogni volta che cuciniamo e molte volte la diamo a quel dolce in forno, al lievitato vicino il fornello, alla gelatina che galleggia nell'acqua...

20.10.14

La bellezza è negli occhi di chi guarda


Vi ricordate la città più brutta del mondo?
E' quella dove sto vivendo la mia vita ora. Qui c'è il mare e oggi l'ho visto con occhi completamente diversi; Il sole, che è uscito dopo giorni di pioggia, le volpi, viste nella stradina dietro casa che si voltano per guardarti e per dirti "guarda ci sono anche io"; le foglie, che si posano per terra, senza sovrapporsi ma con eleganza creano quadri di colori sul prato e gli scoiattoli che si avvicinano ogni giorno di più per richiamare la tua attenzione.
La meraviglia negli occhi, è una costante per me, per fortuna. Mia mamma fin da piccola mi istigava a mangiar carote per la salute dei miei occhi...fate voi (cit. titolo) :-)
E la mia meraviglia la imprigiono dietro delle immagini, perchè a scriverle non mi viene così bene e a parole non ne parliamo!

13.10.14

Il bis, per favore


Il mio momento di comfort inizia quando rompo il guscio di un uovo, in piedi davanti una grande ciotola, con un sorriso raggiante e la testa tra le nuvole. Il bisogno settimanale di pensare a togliere i pensieri dalla mente di concentrarsi esclusivamente sull'obiettivo del momento, che non è un dovere.

6.10.14

La casa dalle pareti viola



E' bastato il mare a farmi (ri)trovare questa città, dopo essermi persa tra le strade piene di coloratissimi murales ed essermi inebriata del profumo della birra.
E' bastato così poco ritrovarsi a casa, o nel luogo in cui ora chiamo "casa". E non è un luogo qualunque né lo diventa un luogo qualsiasi.

29.9.14

Il ripostiglio dei sogni


L'avventura è iniziata il 10 settembre su un autobus che andava da Londra a Portsmouth. Eravamo io e Silvia e la nuvoletta di Fantozzi. Cinque minuti prima dell'arrivo la prenotazione della casa in cui dovevamo alloggiare per due giorni è stata annullata.
Siamo arrivate. E' la città più brutta del mondo.
Eravamo in mezzo ad una strada e con tre bagagli a testa alla stazione degli autobus dove c'era gente che aspettava l'arrivo dei propri cari e a noi non ci aspettava nessuno.
C'è anche il sole, non è vero che in Inghilterra piove sempre!

8.9.14

Le cose che mi mancheranno



Credo nella magia delle cose, dei luoghi e degli incontri.
Mi mancheranno le mie coinquiline, con le quali ho condiviso momenti speciali ed ho imparato a condividere (cosa non così scontata per una figlia unica), le corse in bicicletta per arrivare puntuali le colazioni lunghe della domenica mattina, le serate cinema, le birre sul canale, i pranzi, gli aperitivi e le cene improvvisate, la luce fino a tardi e i tramonti dal terrazzo, le lunghe conversazioni prima della buona notte davanti la porta della stanza, la pioggia che ci faceva i dispetti, gli incontri e le persone conosciute per caso.

4.8.14

From Brugges with love




Vagavo tra le trame delle stoffe del mercato, lo cercavo invano, ma tutti quei colori mi davano alla testa.
Camminavo e ogni tanto alzavo lo sguardo ammirando il Belfort che si affaccia sul Markt.
Sono salita sulla barca e ho costeggiato il canale per ore, tenendo gli occhi fissi sul merletto del mio vestito e lasciandomi ondeggiare tra le onde.
Mi sono rifugiata, riposando su una panchina nel cortile al Begijnhof.
Ho mangiato cioccolata, ne sentivo il profumo anche sui fiori.

28.7.14

Ombrelloni a ribes


La mia estate da bambina era fatta di mare. La mia giornata tipo iniziava la mattina presto con i biscotti e il succo alla pesca bevuto alla svelta. Prevedeva i suoi dieci minuti nel fare la buca sulla sabbia per infilare l'ombrellone a righe bianche e rosse caricato in spalla dall'uomo di turno, continuava con il bagno a stomaco vuoto nell'acqua non ancora riscaldata dal sole, poi dai castelli di sabbia che diventavano veri e propri complessi formati da almeno sette piccole torri che circondavano un grande castello al centro pieno di finestre, dalla pausa pranzo con le insalate di pasta nelle vaschette di plastica mangiate sotto quello stesso ombrellone, dalle letture di giornaletti per bambina mentre tutta la spiaggia sotto l'ombrellone faceva il pisolino pomeridiano, dalle lunghe passeggiate, dai pomodori al riso e patate, tante patate, per cena.

21.7.14

Oltre un crumble



Mentre preparavo i miei bei bagagli, diretta in Olanda, ero pervasa da un senso d’ansia e d’angoscia; il timore di non sapere cosa avrei trovato sapendo benissimo cosa stavo lasciando; stavo barattando la mia ‘sicurezza’, il mio ‘porto sicuro ‘, la presenza costante dei miei affetti… “Con che cosa?”, mi domandavo. Certamente, benché ansiosa e angosciata, ero anche incredibilmente eccitata; era l’eccitazione della ‘novità’, dell’avventura, di una vita nuova nella quale immergersi a capofitto senza esitare. Allora ho cominciato a capire che ciò che lasciavo alle spalle era nient’altro che… il mio essere ancora bambina, il mio ‘avere ‘ nient’altro che una possibilità, quella possibilità che, facendoti dipendere sempre da qualcun altro, non può mai farti sentire realmente libera.

14.7.14

Puffs, pancakes!



Non mi piace aspettare, le attese mi agitano. Non vedo l'ora di scartare un regalo, di rispondere subito, dopo il primo squillo, di fare le valigie e partire per un viaggio.
Non vedo l'ora che sia lunedì mattina per aprirvi le porte della mia cucina, anche se ne servirebbero di più di lunedì per mostrarvi i miei pasticci. Ma le parole si intrecciano e i pensieri mi fanno inciampare per la strada molto più spesso di quanto possa immaginare.


7.7.14

I profumi dell' estate


The only excuse for making a useless thing is that one admires it intensely.
O Wilde
L'unica scusa per aver fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente diceva Oscar Wilde.
E quand'è che ci blocchiamo nel farla? Quando i nostri errori ci fanno più paura dei rimpianti?
Per fare dei passi avanti bisogna perdere l'equilibrio, diceva qualcuno.
Forse troppe frasi fatte questa mattina, ma ogni tanto io sento il bisogno di leggerle. 
Ci possiamo sdoppiare, triplicare, pensare a quello che dobbiamo fare ora, fare poi e a quello che abbiamo fatto, ci possiamo arrabbiare, sorridere e piangere nello stesso momento. 
Sapreste dirmi quante donne siete?

30.6.14

Sdraiata sugli scones



Non importa di quanto trucco hai in viso, se c'è qualcuno che ti porta un fiore.
Se c'è qualcuno che ritorna sullo stesso punto in cui vi siete incrociati, solo per rivederti.
Non importa quanto puoi sembrare brutta all'apparenza, come uno scones che non si può certo definire uno dei dolci più presentabili. E' un biscotto buonissimo.

23.6.14

...e la chiamavano creatività


Dunque mi hanno sempre detto: “Martina, per preparare un buon piatto da gustare ci vuole tanta pazienza. Se poi vuoi abbinare il tutto ad un blog di cucina ci vuole anche tanta creatività”.
Non ho mai compreso il vero significato della parola “creatività”. 
Ma che vuol dire? Se scrivi sei creativo? Se cucini e fotografi sei creativo? 
Io dico che, fino a prova contraria, sei un artigiano, più o meno valido…la Signora Creatività entra in scena quando, lungi dal semplice mescolare ingredienti o parole lasci gli altri letteralmente di stucco.
Wow…magari potessi riuscirci sempre…
Ok, calma Martina. Sei qui che scrivi a manetta e non sai neppure di cosa; lascia stare…piuttosto guarda quella fetta di melone lì nella ciotola, e quella fetta di prosciutto lì nel piatto…cosa ti viene in mente? Ah, sì, ecco…

16.6.14

Saturno contro?



Frank Epperson, un bambino di 11 anni, in una notte gelata lasciò sul suo davanzale un bicchiere di acqua e soda, scordandosi all’interno il bastoncino che aveva usato per mescolarle. Il giorno dopo, usando dell’acqua calda, riuscì a liberare il blocco di ghiaccio e mangiò il primo ghiacciolo mai creato. Epperson ottenne il brevetto per l’idea nel 1923.

9.6.14

Combattere i mulini a vento...




























...fa più male a te che ai mulini".

Tra i mulini di una città olandese, esattamente a Zaanse Schans il profumo di cacao inebria l'aria.
Sembra di stare in una favola, camminare indossando gli zoccoli di legno gialli e il vestito tipico, quello con una cuffia bianca di pizzo a punta. Ma più che olandesina da copertina, mi sembro Don Chischotte che ha intrapreso un viaggio e che lotta contro i mulini a vento. Mi è sempre stato simpatico, perchè lo vedevo come i più abili tra i sognatori. Un bel viaggio però molto spesso è fatto anche di buoni compagni di viaggio, che possono essere quelli con cui sei partito o quelli che hai incontrato per strada.

2.6.14

A come amaro



"Non tutti i mali vengono per cuocere" qualcuno mi ha detto questo dopo che il forno si è spento a metà cottura.
Ora la prendo con un sorriso, ma quando ti trovi in un paese straniero in una casa che non è la tua e dove cerchi di arrangiarti con i pochi strumenti che hai a disposizione, eventi come questi possono farti scoraggiare.
Eppure il gatto nero che ci guardava questa mattina poteva essere un presagio.
In un attimo ti trovi con una teglia piena di bignè appena cotti ma carbonizzati, di colore nero così intenso che avrebbero spaventato anche i corvi.
C'è sempre la crema al caffè preparata in precedenza.
Ops, ma ho scordato di zuccherare il caffè!

26.5.14

Signor Rabarbaro







Ho assaporato dolci pezzetti di rabarbaro dai racconti di mia mamma che lo mangiava con lo zucchero da bambina.
L'ho iniziato a cercare tra le bancarelle dei mercati, dopo averlo assaporato in un tiepido Kompot estivo. Il suo gusto oscillava tra l'aspro del limone e il dolce di una fragola.
Ho ammirato il suo colore nei vostri blog, abbinato al dolce sapore delle fragole mature.
Per qualche tempo me ne sono dimenticata e poi come un amore ritrovato ha fatto la sua comparsa.
L'ho corteggiato come un uomo di altri tempi, aspettando il momento giusto.

12.5.14

Al sicuro



Porto a fatica due sedie sul balcone, una dopo l'altra, con attenzione ma con quella dinamicità che mi ha sempre contraddistinta.
Struscio per terra l'angolo della copertona, quella pesante e morbidissima.
Torno di corsa in stanza, scivolando in una curva perfetta e facendo invidia ad un motociclista della motoGP; prendo l'altra coperta quella con i fiori rosa, un po' sfilacciata e usurata dal tempo.
Acchiappo cinque o sei cuscini del divano, mi alzo le maniche fino ai gomiti per completare il duro lavoro. Ciuccio dal biberon (sì, è stato il mio fiero compagno di merende fino ad una certa età) portandolo in alto fino a sfiorarmi il naso, per bere la scolatura di latte con il Nesquik.
Finisco tutto l' ambaradan e creo la mia morbida casetta con giardino esterno, atrio, una finestra, e un salone con tavolino, sedie e un arredamento che ha un nonsochè di orientale.
Sistemo i fiocchi rosa alle mie fiere treccine biondo sbiadito e prendo per mano la mia Mammadichicco, vestita a festa, per le grandi occasioni.

5.5.14

Non è tutto oro quel che luccica



Diciamolo pure: il più grande nemico e il più grande denigratore dell’Italia, molto spesso, è proprio l'itagliano, scusatemi, l'italiano!
La mia esperienza mi ha insegnato anche questo.
Il nostro non è il paese dalle mezze misure; c’è quello per cui il Bel Paese è “L’ITALIA” con tutte le lettere maiuscole, e quello per cui è semplicemente “ l’italietta”, uno scarpone bucato e incrinato dal peso dei secoli e degli antichi fasti.
Eppure…all’estero ( per quel che vale la mia poca ma concretissima esperienza), l’Italia, con la sua storia, tradizioni e cultura, è omaggiata al massimo grado.

28.4.14

Come in una favola



C'era una volta una principessa che studiava all'Università di Leiden.
Come ogni principessa che si rispetti, anche lei spiccava per la sua bellezza, per i suoi capelli dorati e per quell'eleganza che la rendeva al di fuori del comune.
Viveva sulle nuvole, amava il gelato, viaggiare, il colore rosso e andare in bicicletta.
Amava la storia, l'economia e la giurisprudenza e il suo paese pieno di tulipani.
Era ancora una bambina, ma sarebbe diventata una donna tutta d'un pezzo, di quelle che non scendono a compromessi.
Viaggiò per il mondo, conobbe tante persone e tornò a casa.
Il principe azzurro arrivò ad una festa, il colpo di fulmine!
Il loro fu un amore tormentato, non accettato dalla famiglia e mal visto dal popolo. Ma durò negli anni e il frutto del loro amore furono tre figli maschi.
La principessa divenne regina e governò per trent'anni.

21.4.14

Di pranzi, tulipani e pasquetta




La mia Pasqua è una Pasqua alternativa!
No parenti, no amici di lunga data, no parenti di parenti, no amici di amici che si fanno sentire o vedere solo nei periodi di festa, ma la mia coinquilina di fiducia (la seconda è scesa giù in Italia, nel suo paesino campano a mangiare la mozzarella!) e due nuovi amici, italiani, conosciuti si può dire proprio il giorno di Pasqua!
La mia Pasqua è alternativa perchè qui in Olanda ci hanno preparato meraviglioso pranzo italiano pasquale: antipasto con grissini e prosciutto e crostini di pane con ricotta e patè, tagliatelle al ragù e  pollo con funghi, speck e provola.

14.4.14

Intrecci su due ruote



Quando usciamo di casa, all’ avventura sulle nostre bici usate fiammanti, sembriamo tre sprovvedute gettate nel mezzo di una tempesta perfetta fatta di giganti equilibristi delle due ruote.
E’ già!!! Ad occhio e croce la mia altezza è la metà dell’altezza media di una qualsiasi bella stangona signora olandese. Adesso che ci penso…
Ecco perché…Ecco perché quando, pochi giorni dopo essere arrivata, sono andata a scegliere la mia bici, in un officina per biciclette gestita da quattro uomini (non so se legati da una qualche parentela) e da un cane (femmina) e il venditore sembrava guardarmi incuriosito!
Col suo perfetto inglese d’Olanda mi poneva domande di ogni genere; ne voleva sapere davvero di tutti i colori e non risparmiava qualche velata allusione…
“Siete greche, vero? Ehm no aspetta, italiane? Stai perfezionando il tuo inglese, è?”, fa lui sogghignando.
“ E sì, è dalle superiori che non lo parlo più…” ( ma quanto è banale questa scusa?)
 “Ok…dimmi quanto sei alta, così vediamo per la bici!”
“ …ma un’altezza media direi!” ( ma non lo vedi da te quanto sono alta? Ci godi proprio a mettere il dito nella piaga?)

7.4.14

Come in un lungo abbraccio


Una domenica in cui il sole dorme fino a tardi.
Il colore del sole si intravede nel cestino pieno di limoni in cucina.
Ci vuol qualche ingrediente speciale, mettiamo da parte quelli scontati.
Il colore dei lamponi sul giallo, quel qualcosa che fa la differenza.

30.3.14

Morbide abitudini



Qui le finestre sono grandi, il minimo raggio di sole non è lasciato perso.
Le finestre sono decorate con tende, cuori di vimini, lettere di legno, fiocchi e da tantissimi fiori.
Nulla è lasciato al caso, ogni particolare è curato.
Quando esce il sole gli olandesi lo seguono con infradito ai piedi, pantaloncini e magliette a maniche corte; i gradi non importano, c'è il sole! C'è chi siede sulle poltrone da giardino in balcone, con gli occhiali da sole per proteggere gli occhi chiari. C'è chi siede fuori dal portone di casa, praticamente in strada, su una sdraio o sulle panche da giardino adagiate sul marciapiede e il portone di casa aperto per attaccare la presa del pc.

20.3.14

Banaancake


Iniziamo la giornata.
Tre tovagliette, una tazza azzurra, una viola, una verde, tre cucchiaini e una moka.
I lunedì mattina ci sono i pancake sulla tavola, quelli alla banana, e una ciotolina con lo sciroppo.
Alla tavola si siedono tre ragazze.
La luce bianca che entra nel grande salone arredato con colori scuri.
L'equilibrio ci sta cercando, la routine è dietro l'angolo.
Iniziamo la giornata con sorrisi, con le occhiaie per le ore piccole passate a conoscerci un po' di più, con i fiori gialli sulla tavola, con lo starnazzo delle papere che fanno il bagno nel canale sotto casa, con il barattolino di zucchero che fa "il giro dell'amicizia" tra le mani.
Sì, ora la giornata può iniziare.

14.3.14

Alla ricerca della felicità



Ho sempre vissuto in una gabbia dorata, sono una persona fortunata e non mi è mai mancato nulla.
Per quanto riguarda quelle cose "oltre il necessario" me la son sempre cavata, ho sbattutto il muso, sono caduta, ma poi mi sono alzata e preso coraggio.
Sempre più coraggio per affrontare situazioni nuove e molto spesso da sola. Mi hanno insegnato così, a cavarmela da sola. Questo forse è un po' la mia forza.
Sono partita due giorni fa.
Sono arrivata qui con la mia valigiona da 23 kg, lo zaino da trekking e la borsa con il pc.
Sono uscita dalla mia gabbia e ho preso il volo.

9.3.14

Chips (di patatine) cookies



E' più forte di me, ci ho riprovato!
Dopo aver messo il pane nero nei donuts, ho fatto un altro pasticcio.
Vuoi un po' di fortuna, vuoi la bontà degli ingredienti, ma gira che ti rigira mi va sempre bene!
La spinta finale me l'ha data la San Carlo, la quale, dopo avermi inviato le "rustiche" mi ha chiesto una ricetta. E ne ho pensate di ricette, tutte salate all'inizio, poi guardando su Pinterest ho iniziato a vedere abbinamenti moolto fantasiosi tra le patatine e il cioccolato. E i biscotti, anche dalla stessa Martha Stewart.
E da qui nasce l'idea.
Ringrazio Elisa, che è passata a trovarmi, prima della mia partenza (ebbene sì! il prossimo post sarà più dettagliato) e ne ha approfittato per fare merenda e io ne ho approfittato per fare delle foto :-)

4.3.14

Omero e il carnevale



Ve lo ricordate che si fa a carnevale?
Una chiacchierata!
Secondo il vocabolario della lingua italiana "abbondante e goduriosa abbuffata a base di chiacchiere"
Ma oggi niente chiacchiere. Oggi anche la giornata più buia si colora.
Pantaloni arancioni e calzini azzurri.
Una giacca con toppe di cento colori e un naso rosso.
La città si riempie di piccoli personaggi appena usciti dai fumetti e dalle fiabe.
Le strade si tingono di pois e di stelle filanti che ti seguono e ti abbracciano le scarpe.
Palloncini che volano e bambini che giocano.
Bacchette magiche e orecchie da topolino.
Si friggono bontà e si indossano mascherine.
Si diventa una principessa in mattinata e Zorro in serata.

26.2.14

Complicità



Le cose speciali nascono da ingredienti semplici; un po' come in amore.
Il rumore delle fruste nella ciotola.
Il profumo del caffè la mattina.
Le margherite sul prato, che colorano il paesaggio.
Un paio di jeans e una camicia bianca.
Oggi metto da parte la perfezione
Passeggiare mano nella mano.
Chiudo in un cassetto la complessità.
Capirsi con uno sguardo e seguire l'istinto.
Andare in cucina ed aprire il frigo. Prendere le uova, il latte e lo zucchero.
Basta così. Oggi è tutto ciò che mi serve.

"Cucinare è come amare, o ci si abbandona completamente o si rinuncia." (H. Van Horne)

21.2.14

Caramelle rosse


Eccomi! Sono io quella bambina lì con i codini legati da grandi fiocchi rossi, i ciuffetti all'insù, biondi, di un biondo quasi slavato, con mano persa nel sacchetto di caramelle gommose.
Sono alla ricerca di quelle più buone: delle caramelle rosse!
Non ho mai ben capito quale fosse il loro gusto...fragola, ciliegia, lampone, pomodoro?

18.2.14

Basta così poco

Il calore di questi timidi raggi di soli per un attimo mi hanno messo di buon umore, ho messo la reflex al collo (con il mio nuovo giocattolino;) ), le converse di stoffa rossa ai piedi e sono uscita.
Ho raccolto i fiori. Erano di un rosa così intenso che non ho resistito.

14.2.14

I ragazzi che si amano


I ragazzi che si amano 
I ragazzi che si amano si baciano in piedi 
Contro le porte della notte 
E i passanti che passano li segnano a dito 
Ma i ragazzi che si amano 
Non ci sono per nessuno 
Ed è la loro ombra soltanto 
Che trema nella notte 
Stimolando la rabbia dei passanti 
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia 
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno 
Essi sono altrove molto più lontano della notte 
Molto più in alto del giorno 
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore 

(Jacques Prévert)

11.2.14

Mutando riposa






























Le linee si mescolano, si fondono, si intrecciano.
Creano forme e corone sinuose.
Così, le linee della mia vita, spezzate, si uniscono e si spezzano ancora.
Creano percorsi nuovi e formano curve.
Come la luna, tonda e perfetta, le linee prendono una forma circolare.
Il cerchio che si chiude, per poi riaprirsi ancora.

7.2.14

{Bollicine!} atto VII: di cose verdi con le spine



Il preludio del meritato riposo settimanale vi aspetta :)
L'appuntamento del venerdì non può mancare.
Oggi è nei toni verdi e gialli della mela, del limone, delle zucchine...spinose ;)
Queste strane creature le ho scovate in un mercatino di paese, messe un po' da parte in un cestino di vimini. Sono andata spedita di fronte a quel cestino con la mano spalancata e un sorrisone a 32 denti.
Mi sono fermata un attimo quando ho visto le spine, molte spine.
Sono rimasta ferma li davanti e ho aspettato il mio turno.

5.2.14

La solitudine dei numeri


Essere circondati di persone e sentirsi soli. Una contraddizione così facile. 
Essere un ente che messo in corrispondenza con gli elementi che formano un insieme, è in grado di individuarne l'ordine e la quantità.
All'inizio non mi piacevano i numeri. 
Poi ho capito che non era colpa dei numeri. 
I numeri sono fondamentali in pasticceria. Così come le loro combinazioni.
Le seguo a fatica, lo devo ammettere. Mi aiuta la fortuna del principiante.
Un due e tre, non è per me.

1.2.14

Monoporzione per due


Qualche giorno fa Bea ha proclamato vincitrice del mese di gennaio le mie tortine di mele in barattolo (con il caramello furbo). Il contest in questione si chiama "di cucina in cucina" ed è stato creato da Barbara e ospitato da Bea.
E' un contest itinerante, che ogni mese passa di blog in blog. Lo scopo è appunto conoscere nuovi blogger e stringere nuove amicizie.
Questo mese tocca a me, vi va di partecipare?

29.1.14

Color bianco avena



Qualcosa mi dice che anche voi avete a casa qualcuno che aspetta (con una leggera bavetta vicino la bocca) pazientemente (bisogna dirlo) che scattiate le foto in ogni angolatura, in ogni posizione, salendo come un acrobata in punta di piedi (o quasi) su sedie di ogni tipo il soggetto commestibile e appetitoso. E al quinto scatto, si iniziano a sentire i lamenti, prima piccoli gemiti "mmmhh", poi piccoli sussuri "fatto amore?" e risposte che si ripetono ogni 5 minuti "un attimo".
Dopo il ventesimo scatto e dopo aver spostato il soggetto in qualunque posizione possibile, aver cambiato lo sfondo, aver spostato il tavolo in un' altra stanza, aver aggiunto "promps", aver tolto cucchiaini, aggiunto lo zucchero a velo, provato lo scatto, aggiunto fiori, cambiato di nuovo lo sfondo, smontato la mensola, pulito il piatto, cambiato angolatura, e ancora....
Sono passati esattamente 139 scatti, 25 minuti e il sole ha iniziato a tramontare.
"Hai faatttoooo??" si iniziano a sentire grida.

24.1.14

{Bollicine!} atto VI: 1 rosso porpora 2 ricette



I colori sono pieni di sfumature.
Quelle più famose sono le 50 sfumature di grigio, ma anche il rosso non scherza mica.
Troviamo tante gradazioni di rosso: amaranto, bordeaux, borgogna, castagno, ciliegia, granata, magenta, melograno, lampone (!!), cardinale, mattone, veneziano, ruggine, sangria, terra cotta, vermiglione, rosso porpora...
Come non amare questo colore? Il colore vivo dei pomodorini, delle fragole mature, delle ciliegie succose, dei lamponi felpati, dei peperoni e del peperoncino che esprime la sua personalità...
Non tutti possono permettersi di portare il "rosso". Ma per i privilegiati, ne esalta l'estetica.
Provate a paragonare il colore di un fagiolo con quello di un ribes?
Io da piccola conoscevo solo il rosso magenta. Facevo gran uso dei colori "Giotto" e il mio grembiulino aveva sempre qualche macchiolina color magenta. Piccoli segni, che mi contraddistinguevano dalla massa. Ne andavo fiera.
I colori sono una cosa importante.
La vista è un senso importante.
Soprattutto a tavola, soprattutto per una foodblogger.

21.1.14

All'interno c'è il dolce



Costruire qualcosa. E' questo che si fa nella vita. 
Costruire qualcosa e tenerlo da parte. Proteggere le cose e le persone che si amano.
Fare un dolce e regalarlo a qualcuno è un gesto d' amore.
Mettere insieme più strati di una torta, anche se piccina; curarla in ogni suo dettaglio, rimboccarla con le mele, come se fossero coperte morbide, rivestirla di crema come fosse un maglione caldo e far scendere lentamente del caramello biondo per farla bella, come quando ci si guarda allo specchio e ci si pettina i lunghi capelli.
Strato dopo strato è costruire. All'interno c'è tutto il resto.

17.1.14

{Bollicine!} atto V: come ci è finita la neve nel cocktail?



"Ho freddo, sono felice"
Così scriveva Mandel'stam.
E' così che mi sento. La neve riscalda il cuore.
Andremo a cercarla, insieme, i qualche città del Nord Europa.
Avremo la testa all'insù e il sorriso sulle labbra. Quando il cielo diventerà bianco e nel tardo pomeriggio la temperatura calerà, ci stringeremo ancora più forte le mani.
Avrò il mio maglione bianco, con i ricami color azzurro e grigio chiaro. Insisterò nel farti indossare il cappello di lana e mettere al riparo i tuoi riccioli ondeggianti. Tu per gioco sfilerai il mio.
Avremo il naso rosso e ci rideremo su.

14.1.14

La dolcezza di una Szarlotka


Mia mamma aveva sette anni quando ha iniziato le scuole elementari. Allora funzionava così.
A scuola ci andava con una sua vicina di casa. Percorrevano sole il tragitto, con passo svelto da bambine volenterose e la testa all'insù.
Entrambe portavano il grembiule blu con un grande colletto di merletto; erano figlie di due uomini in divisa, i genitori avevano gli stessi nomi: Teresa e Marian.
Entrambe avevano i capelli color castano e lunghe trecce legate da grandi fiocchi bianchi; entrambe percorrevano la stessa strada ogni mattina e ogni pomeriggio; entrambe l'hanno percorsa per otto anni, mano nella mano, andata e ritorno.
Alle 7 e mezza in punto si incontravano davanti al portone.

10.1.14

{Bollicine !} atto IV: bollicine winter time!


Torna l'appuntamento con la rubrica Bollicine! questa volta di venerdì!
Ci eravamo fermati ad agosto, con l'acqua al cocomero  e riprendiamo oggi, in pieno inverno con una manciata di vitamine.
Non c'è inverno senza spremuta, c'è chi l'apprezza, chi meno. Io sono tra questi ultimi, nonostante ho la mamma che ogni pomeriggio sale con un sorrisone e tiene in mano un bel bicchierone di spremuta appena fatta! Con il tempo ho cercato di escogitare diversi modi per mandarla giù..

7.1.14

Quando il nome non conta


Perdersi a Praga.
Lasciare nello zaino la cartina e intrufolarsi nelle vie più nascoste. L'unico modo per scoprire piccole meraviglie.