28.1.12

di rosso vestita

...la pasta!  Non so voi ma io me la sogno pure di notte!! In realtà fanno a gara la pasta e il dolci...              Ma quant’è buona la pasta?! L’ho sempre adorata...fin da quando, da bambina, pretendevo mi fosse “donata” anche l’ultima forchettata nel piatto altrui..Eh sì all'epoca ero molto più altruista!
Comunque...premesso che i miracoli non si verificano più da qualche millennio, voglio comunque presentare un piatto a base di un “particolare” tipo di pasta che ha tra i suoi punti di forza una maggiore digeribilità e una quantità non meglio definita (in questo post, almeno...) di proprietà benefiche. Il suo segreto è la quantità maggiore di glutine e minore di amido! Infatti si nota con piacere che l'acqua della pasta dopo la cottura rimane pulita, senza alcun residuo di amido! Perfetta per chi è attento alla linea. Se volete avere maggiori info. vi consiglio di dare un occhiata qui.
Comunque sia, l’ho provata personalmente e l’ho trovata alquanto prelibata. Ma dato che, come diceva qualcuno, “ambasciator non porta pena”, lascio a voi il responso definitivo.
Buon appetito...e fatemi sapere!







Ingredienti (per 4 persone):

400 gr spaghetti Kilioff

15 pomodori secchi
due grappoli di pomodori ciliegino
pangrattato (in abbondanza)

2 spicchi di aglio
olio evo, sale e origano

Tagliate a pezzi i pomodori e intanto riscaldate in una padella antiaderente l'olio, con l'aglio e l'origano. Quando l'olio è caldo aggiungete i due tipi di pomodori, facendoli cuocere per qualche minuto.
Intanto preparate l'acqua per la pasta. Quando la pasta è arrivata a fine cottura, in una padellina piccola antiaderente (o con un goccino di olio) fate tostare il pan grattato, ma senza farlo bruciare.
Una volta tostato, spegnete il fuoco e continuate a mescolarlo con un cucchiaio di legno.
Scolate la pasta, accendete la fiamma sotto i pomodori e buttateci la pasta, rigiratela in modo da far amalgamare il tutto e unite il pan grattato.
Il piatto è pronto! Semplice, veloce e molto buono! 

                                 


Buon week-end!

P.S. Il 31 del mese uscirà il risultato del primo guest blog! Vi aspetto ;)





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24.1.12

io non pago

Quando mia mamma mi fece presente che quella strisciolina di pizza bianca che, da bambina, il fornaio all'angolo mi metteva in mano affinché mi distraessi durante il tedio della spesa quotidiana, non era un omaggio alla mia fanciullezza, bensì una normalissima "merce" CHE DOVEVA ESSERE PAGATA...rimasi alquanto scandalizzata!
Leggenda vuole che quella triste consapevolezza sia stata il preludio ad una esistenza fondata sulla "parsimonia", o, per dirla con il "mio lui", di una esistenza fondata sulla taccagneria! 
In ogni caso...dopo anni ed anni di "umiliazioni" dovute alla mia presunta spilorceria...(chi mi conosce bene afferma che io possieda il fantomatico "braccino corto", chi mi conosce poco...lo sospetta) finalmente una rivincita; una gustosissima rivincita. 

Una ricetta economica? Perché no! 
Niente artefìci, niente complicazioni, niente "architetture culinarie", niente di tutto questo. Un piatto semplice ed "efficace" (passatemi il termine), bello da vedere e soprattutto buonissimo da mangiare...


Cous cous vegetariano


Ingredienti (ricetta per 2 persone):


250g di cous cous (+ acqua, olio e burro)*
1 melanzana
funghetti champignon 
1 zucchina
1 peperone
qualche pomodoro ciliegino
1 spicchio di aglio e 1/2 cipolla
pepe bianco Tec-Al
erba cipollina Tec-Al
sale e olio


*[seguendo le indicazioni della scatola del cous cous]


Iniziate preparando le verdure. Lavate e tagliate tutte le verdure.
Sbucciate l’aglio, e la cipolla e tagliateli, mettendo tutte le verdure (tranne la zucchina che aggiungerete dopo un pochino) a rosolare in una padella con un goccio di olio evo. 
Salate e pepate aggiungendo l'erba cipollina.
Intanto preparate il cous cous seguendo le indicazioni della scatola. Una volta pronto unite il tutto e servite.

Note:
Io preferisco i pomodorini cotti, ma per chi non gradisce potete aggiungerli alla fine e lasciarli freddi.
Potete comunque sostituire gli ingredienti con le verdure che gradite di più!
Il costo è bassissimo come potete intuire; io ho trovato la scatola di cous cous in offerta a 0.99 € quindi considerando che la ricetta è per due, ma che alcuni ingredienti comprati (come i pomodorini, in quanto più di 1) non vengono consumati tutti, il costo a persona è di 2.00 € ( più o meno!).
E' buono anche freddo e potete farvene una scorpacciata perché vi sentirete (anche dopo 1 kg di cous cous) delle farfalline!!



P.S. 
Ho notato con mio stupore di aver raggiunto 100 followers!! Wooow!!! Sono emozionata!! Che dire sennò GRAZIE a tutti! Spero di essere all'altezza :)


...e ricordatevi di tornare il 26 scade il 1° Guest Blog ;)






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21.1.12

Black & White


Amanti della sregolatezza...unitevi! 
Ecco il dolce che il vostro "lui" (sempre attento alla vostra linea e dimentico della sua pancetta) vi proibirebbe di mangiare. Una montagna di golosità, di dolcezza e, lo ammetto, di calorie, al servizio del vostro "benessere interiore"...(non è forse quello che conta di più????).
Spegnete le televisioni, staccate i telefoni, mettete i tappi nelle orecchie...niente e nessuno dovrà disturbare la vostra degustazione...
E se poi la degustazione prenderà le fattezze di un vero e proprio "abbuffarsi"...beh...poco male...c'è una vita davanti per mettersi a dieta, e comunque, lei, l'odiata dieta, comincia sempre "domani..."


Torta tre piani tiramisù



Ingredienti
per la base (due torte da 22 cm):
300g di burro
400g zucchero semolato
6 uova
560g di farina 00
1 bustina di lievito 
70g di cacao amaro
1 cucchiaino di bicarbonato
250 ml di latte (a temperatura ambiente)


per la crema al mascarpone:
4 uova (tuorli + albumi)
250 g di mascarpone
8 cucchiai di zucchero
1 caffettiera grande di caffè espresso zuccherato a piacere
liquore al caffè (a piacere)


per la ganache al cioccolato:
300g cioccolato fondente
250 g panna fresca

* Potete dividere a metà la dose degli ingredienti e fare due torte in due momenti diversi (ripetere il procedimento per la seconda torta durante la cottura della prima) , oppure un unico impasto e dividere l'impasto in due teglie (se avete due teglie da 22 cm)
Preriscaldate il forno a 180°C. Montate il burro con lo zucchero, fino ad un impasto gonfio. Unite uno alla volta le uova, la farina, il bicarbonato, il cacao e a filo il latte fino a quando il composto diventa chiaro. Alla fine aggiungete il lievito setacciato.
Foderate una teglia tonda con carta da forno, versate l'impasto e livellatelo. Cuocete la torta per circa 50-60 minuti. Una volta pronta, fatela raffreddare su una gratella.
Durante la cottura potete iniziare a preparare la crema. Sbattete i tuorli con lo zucchero per almeno 10 minuti finchè il composto sarà gonfio e spumoso. Aggiungete (un cucchiaio alla volta) il mascarpone. A parte montate a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale, e aggiungeteli agli albumi facendo attenzione a non smontarli. Aggiungete qualche (2 o 3 ) cucchiaino di caffè (o di liquore al caffè) alla crema. Lasciatela riposare in frigo.
Una volta fredda livellate la torta, tagliando la calotta superiore in eccesso formatasi durante la cottura. Lasciate riposare in frigo anche la torta per renderla più compatta.
Tagliate la torta in due strati e bagnatela con il caffè espresso e farcitela con la crema (ricordandovi di lasciarla un po' da parte per la guarnizione).
Fate la ganache sciogliendo, insieme, a fuoco basso in una casseruola dal fondo spesso, il cioccolato e la panna e lasciate rassodare leggermente a temperatura ambiente. Decorate la superficie a piacere, io ho usato la sac a poche di Tescoma e dei zuccherini argento.


La preparazione è lunga, però la soddisfazione di vederla e soprattutto mangiarla supera tutte le fatiche!!
Vi auguro un dolce week end :)






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18.1.12

Nella cucina di Helga

...e Magali!
Cosa ci troviamo vi chiederete...
o forse prima dovrei dirvi chi è e che centra Helga!
Non conoscete Helga? Allora vi invito a dare una sbirciatina nel blog Pates et pattes!!
Lei è stata la vincitrice della sfida di dicembre la the recipe-tionist un contest divertente ideato da Elifra.
Io sono diventata una nuova concorrente questo mese e sono andata di corsa a sbirciare nel blog di Helga. La scelta è stata ardua, le ricette sono tantissime e tutte bellissime e da provare!!
Ma purtroppo essendo questo periodo una studentessa sotto esame (piena di sfoghi in viso dovuti allo stress!!) più che una food blogger...ho dovuto optare su qualcosa di sfizioso ma veloce ;) 

 

Ingredienti (per 4 persone):
4 quadrati di pasta sfoglia (circa 20x20 cm)
4 fette fini di prosciutto crudo
qualche pomodoro ciliegino*

1 mozzarella
2 zucchini
2 cucchiai di olio di oliva
1 uovo sbattuto



(*ingrediente aggiunto da me)



Pulite e tagliate gli zucchini a rondelle molto fini (io uso la mandolina).
Fatele rinvenire con l’olio di oliva, salate e pepate, per 5 minuti, verso la fine aggiungete i pomodorini lavati e tagliati a quadretti.
Tagliate la pasta sfoglia in quadrati di 20x20cm.
Scolate e strizzate la mozzarella. Tagliatela in piccoli pezzi.
Mettete al centro di ogni quadrato di pasta delle rondelle di zucchino, a fetta di prosciutto crudo, ancora degli zucchini, dei pezzetti di mozzarella et versatevi un cucchiaino di olio di oliva. Salate e pepate.
Chiudete i quadrati riunendo gli angoli verso l’interno.
Saldate i bordi tra loro pizzicando con le dita.
Spennellate con l’uovo sbattuto e mettete i quadrati su un foglio di carta forno sulla placca del forno. Fate cuocere 15 minuti circa a 180°.





P.S. aggiornamento della raccolta sul kiwi: non ha più scadenza!!
Raggiunto un tot (facciamo minimo dieci per portata?) numero di ricette (la speranza è l’ultima a morire) creerò un pdf  ;)







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15.1.12

Come sei buono...!!




Qual è il più bel complimento che il/la vostro/a ragazzo/a vi ha elargito negli ultimi tempi? (E badate bene che quando dico...”bel”...lo faccio con sana ironia). 
La storia è questa: qualche settimana fa sono stata costretta a letto dall’influenza stagionale. Dopo tre giorni di depressione e disidratazione ho deciso di mettere fine all’agonia con un atto di coraggio. Invio un messaggio al mio ragazzo (che in sei anni di fidanzamento mi ha chiamata sul cellulare una sola volta per domandarmi se per qualche oscuro motivo gli avessi nascosto gli scarpini per giocare a calcetto...).
-messaggio (molto ma molto sintetizzato): ti va di uscire?
-risposta ( riportata qui in forma molto prolissa): ok!
Mi guardo allo specchio e vedo riflesso uno straccio. “E’ colpa della febbre!”, mi dico. Poco male. Dopo un’oretta mi faccio trovare sotto casa col mio visino rosso rosso e il mio nasino bianco bianco.
Ora: non è che uno si aspetti chissà quali rimostranze, quasi si avesse di fronte l’incarnazione santificata della sorella bella di Belen Rodriguez...ma neppure una totale mancanza di tatto.
Insomma...lui scende dalla macchina e si assicura che tutti gli sportelli siano chiusi...( ma porca miseria! Hai le centralizzate!). Mi sorride dai venticinque metri...( molto discreto...a suo modo ammiccante...); mi lancia un bacio dagli undici metri (tenerone...sembra contento...); si acciglia ai cinque metri...( mmmhhhhh....); spalanca la bocca a mezzo metro...(glielo vedo fare solo quando Totti sbaglia un rigore...è segno di sventura...).
“ Oddio!”, esclama.
Cerco di decifrare i suoi pensieri prima che li renda irrimediabilmente manifesti....
“ Hai la faccia di una che ha appena morsicato un limone!”, dice.
Ma come si fa a concepire un pensiero del genere????
“ Anzi, no..! Sembri un limone che ha appena addentato un altro limone”, riprende.
Ora: non è tanto l’accusa di cannibalismo che mi infastidisce...( e neppure il paragone col limone che dipende, immagino, dalla zazzera bionda che mi porto in testa...) quanto l’assoluta mancanza di...”zucchero”. Ma dov’è che dovremmo andare a ricercare un pò di dolcezza in questa vita fatta di pillole amare da ingurgitare come un maiale farebbe con le sue ghiande? ( scusate l’immagine celestiale ma vi è venuta proprio spontanea...). Dov’è che potremmo...
“ Aspetta!”, esclama lui interrompendo la poesia dei miei pensieri...
“ Sembri una crostata troppo cotta ( il mio viso rosso, immagino...) con una meringa al centro ( il mio naso bianco, suppongo...) e un cappello fatto di bucce di limone...( i capelli biondi, spero...).
Sono lì lì per addentarlo quando sulla spalla destra sento il peso della mia coscienza incarnatasi nella personificazione della Misericordia...( è un concetto un pò complicato ma prometto di ritornarci prima o poi...). Poi...all’improvviso...si accende la fantomatica lampadina..
“ Idea!” esclamo...( se lo pronunciate all’ inglese fa più Sherlock Holmes...)
Lui cambia espressione; suppongo abbia intravisto la follia nei miei occhi!
Lo fisso un secondo; annuisco...poi faccio ricorso a tutto il carisma impregnato nella mia anima mortale....
“ DEVO – PREPARARE – UN – DOLCE!”.
Lo saluto frettolosamente, mi getto nell’androne del mio palazzo ( è un “mio” relativo ovviamente...), salgo le scale otto ad otto, trascendo la porta di casa ( termine inappropriato ma funzionale...) e raggiungo il mio tavolo da lavoro...il resto è storia...

Mini Meringue Lemon Pie

Ingredienti
per la pasta frolla (aromatizzata al limone):
125 g di burro freddo di frigo
250 g di farina
2 tuorli
100g di zucchero a velo
la buccia di un limone bio

per la crema:
35 g di amido di mais
60 g di zucchero
un cucchiaino di buccia di limone bio grattugiata
65 g di succo di limone appena spremuto
un pizzico di sale
250 g di acqua
2 tuorli
35 g di burro


per la meringa
4 albumi
qualche goccia di limone
60g di zucchero semolato

Iniziate a preparare la pasta frolla. Mettete nel mixer la farina,il burro e il sale e frullate il tutto fino ad ottenere un composto farinoso; aggiungete lo zucchero. Disponete della farina su un piano da lavoro e rovesciate l'impasto per formare una fontana nel cui centro andranno i tuorli e la buccia del limone. Impastate il tutto fino ad ottenere un impasto compatto. Avvolgete l'impasto in una pellicola trasparente e lasciate in frigo a riposare per mezz'ora.
Io ho usato metà impasto. Il resto l'ho avvolto per bene nella pellicola e messo in freezer a congelare, così è sempre pronto all'uso.
Intanto in un pentolino prepariamo la nostra deliziosa cremina. Mischiate l'amido di mais, lo zucchero, il sale e la buccia di limone, piano piano aggiungete quindi l'acqua  e mescolare fino a far sciogliere il tutto.
Mettere a cuocere sul fuoco, sempre mescolando, e appena raggiunto il bollore continuate la cottura per altri 2-3 minuti. Spento il fuoco all'impasto di acqua ci aggiungiamo i tuorli. Uno alla volta mescolando per bene fino al totali assorbimento. Quando il tutto e' amalgamato rimettere il pentolino sul fuoco, far riprendere il bollore sempre mescolando. Spegnete la cottura e infine a
ggiungete subito il succo di limone e il burro (tagliato a cubetti) un pezzo alla volta, e mescolare  finché tutto sarà amalgamato.


Mentre si raffredda la nostra crema, prendiamo la pasta frolla, la stendiamo e rivestiamo i nostri stampi ben imburrati. Fate qualche buco con una forchetta, copritela con carta forno, riempirla di fagioli secchi e cuocerla in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti.
Far raffreddare completamente.
Prendete un piatto da portata, dal quale servirete le crostatine. Posizionate le vostre basi,versare la crema su ogni base e mettere in frigo a rassodare.
Intanto prepariamo la meringa: montare gli albumi con il limone. 
Quando cominciano a gonfiare aggiungere lo zucchero poco alla volta (poco!! che sennò si smontano gli albumi!!). Continuate a montare fino ad avere una meringa solida.
Versarla sulle crostatine.
Io qui ho usato l'apposito l'apposito cannello da pasticceria per scurire leggermente la meringa. In mancanza, va benissimo metterle sotto il grill del forno per qualche minuto.

Io ho gustato uno dei dolci più buoni in assoluto ;)
Buon domenica!

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12.1.12

Chiedete e vi sarà dato





Quest'estate mi trovavo in un bellissimo borgo antico di una cittadina di montagna (ebbene sì, era proprio il tipico luogo dove le caprette ti fanno "ciao" e i monti si scompisciano dalle risate!).
Ora: avete presente quei graziosi ristorantini nei quali non si può far altro che mangiare e mangiare finché l'elastico dei pantaloni non vi procura fastidiose incisioni sui fianchi quasi fossero ghirigori impressi a fuoco nella carne? Bene.
Tuttavia sono convinta che vi stupirà sapere che tra le tante prelibatezze che ho potuto gustare quel giorno, la cosa più sconvolgente (per la sua bontà) è stata il pane!
Vi chiederete come potrebbe, il pane, sconvolgere un 'anima razionale come la mia (insomma), o forse non ve lo chiederete affatto, ma ve lo dirò lo stesso.
Cosa c'è di tanto speciale nel pane? 
Di per sé assolutamente nulla, ma quando assaggiandolo, ti rendi conto che è assai più prelibato, gustoso e fragrante rispetto a tutti quei tipi di pane che hai provato a preparare tu nella tua bella cucina...beh...ecco che scappa la rosicata!!! E poco ti importa della perplessità che puoi scorgere sui volti dei camerieri e degli altri commensali (perché forse non sembrerebbe ma tutti si fanno gli affaracci del prossimo quando si è a tavola assieme!!!); o dello snobbismo improvviso di cui ti fanno depositaria quelle stesse caprette che fino a poco prima ti leccavano la punta dell'alluce, di fronte alle continue richieste, tra una portata e l'altra, di un ulteriore cestino del pane.
Quello che conta è svelare l'arcano!! Dico bene? 


Eccolo qui il famoso siero.
Questo è il mio ingrediente segreto per dei panini, che non sono come quelli del ristorante (vedi sopra) ma ci si avvicinano! E dico tutto!! ;)
Il siero del labne è conosciuto come agente, che sostituito all'acqua negli impasti per lievitati favorisce la lievitazione! Quindi come avrete capito, non ci si può fare solo le rosette, ma qualsiasi tipo di lievitato!! Anche dolce volendo...ricordatevi però di non mettere il sale nello yogurt all'inizio della preparazione del vostro labne!!



Ingredienti:

350g di farina bianca (più quella per la lavorazione)
150g di farina integrale
25 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero semolato
2 cucchiai di olio extravergine di oliva (più quello per spennellare)
1,25 dl di acqua tiepida
labne (o acqua tiepida a sufficienza)
sale
aneto
semi di sesamo (a piacere)
sale grosso


Mettete il lievito in una ciotola con  l'acqua tiepida e lasciate riposare.
Mescolate le farine, lo zucchero, il lievito, l'olio, l'aneto e il labne. Aggiungete dell'acqua in più se occorre e il sale, per ottenere una pasta elastica.
Lavorate per 10 minuti e datele la forma di una palla; ponetela in una terrina unta precedentemente con dell'olio e lasciatela riposare coperta con un canovaccio umido per almeno 2 ore.
Rovesciate la pasta su un piano infarinato e suddividetela in 12 panini, a cui darete la forma che volete.
Per le rosette: create un cordone, fate un nodo non troppo stretto e i lembi fateli passare dal di sotto attraverso il buco del nodo in modo circolare, finchè non arrivate alla fine.
Ungete una placca da forno e collocate le rosette ben distanziate.
Copriteli di nuovo e lasciateli lievitare per un ora circa.
Preriscaldate il forno a 200°.
Spennellate i vostri panini con dell'olio e dei semi di sesamo e sale grosso.
Infornate per 15 minuti, finchè saranno dorati.















Appena cotti io li apro a metà ( ustionandomi i polpastrelli )e ci spalmo il burro! ;)
Vi auguro buona serata.

9.1.12

Breve storia "bislacca" sull'origine di un idea!

Dov'è il mio bottone?

Dalla volta in cui mia madre ripose in frigorifero un sacchetto di carta contenente bucce di mela destinato al secchio dell’immondizia ho imparato due cose: 
1) non dare mai nulla per scontato ( che di per sé è una frase scontata...ma fa sempre brodo...); 
2) non sottovalutare mai l’impatto emotivo che un simile episodio può avere su una donna di mezza età che ha appena letto da qualche parte che dopo i venticinque anni, irrimediabilmente, ha inizio il declino del corpo e della mente. 
In ogni caso...(scusate la premessa), la storia è questa: un bel giorno mentre, allegramente, mi preparo una gustosa colazione, ecco mia mamma che mi si para dinanzi come una statua, con una faccia che minaccia tempesta. Le chiedo quale sia il problema ( giacché è risaputo che il compito dei figli è quello di placare le ansie dei genitori...), mentre, continuando a guardarla, raccolgo al centro del tavolo tutte le briciole delle fette biscottate disperse a destra e a manca...( infatti è risaputo anche che la soluzione ad un intricato enigma spesso è sotto gli occhi di tutti...). Lei scuote la testa e la sua espressione, da tempestosa si fa tragica.“ Ho perso un bottone dalla camicia!”.Memore delle bucce nel frigo, mi astengo dal suggerirle un potenziale luogo di ricerca... (e d’altronde...ma dove vai a ritrovarlo un bottone?!). Mi si siede di fronte e inizia a sciorinare tutte le disavventure di una donna che ha superato i cinquanta... ( in pratica è appena all’inizio della seconda adolescenza...).Vorrei rassicurarla; non è una grave mancanza aver perduto un bottone dalla camicietta, non credete? In ogni caso mi astengo anche da tale nobile proposito. Un quarto d’ora e un barattolo di marmellata dopo...decido di mettere fine allo strazio... (per la cronaca...a forza di racimolare molliche con i palmi delle mani il tavolo sembra essere stato piallato...).                                                                                                       
“Mamma...”, esordisco, “ti faccio un bel dolce!”. Momento di tensione madre/ figlia... (non è mai molto contenta quando le imbratto le pentole...), poi fa spallucce, rassegnata...( fa “sì” e “no” con la testa a ripetizione, senza un motivo; sembra una contraddizione che respira...).Sfrutto il momento di debolezza...( non sarà carino ma bisogna sopravvivere, no?!). Apro un’anta della credenza e afferro, felice come una Pasqua, il pacco della farina già incominciato. In tre secondi sparecchio e sterilizzo il tavolo... (mamma sembra incredula, avrà pensato ai fasti della gioventù!). Rovescio la farina lì dove, poco prima, sorgeva una montagna di molliche e... “Cos’è quello?”, domanda mamma con una luce di speranza negli occhi.                             Ebbene sì, era proprio lui, il bottone!


Ingredienti:

125 gr. di farina
110 gr. di zucchero a velo
1 pizzico di sale
200 gr. di burro freddo
2 tuorli 
1 cucchiaio di acqua 


Lavorate il burro, lo zucchero, il sale e la farina su di un piano da lavoro fino a formare un composto bricioloso.
Formate una fontana e aggiungete i tuorli sbattuti con l'acqua fredda. 
Impastate e rivestite il tutto con della pellicola trasparente e mettete a riposare in frigo per 1 ora.
Impastate aiutandovi con della farina, cercando di stendere il tutto con un mattarello.
La pasta andrà lavorata il meno possibile, in quanto è molto burrosa e peggiorerà la lavorazione.
Quindi un trucco e tagliare la pasta in piccole parti più comode da stendere.
Formate i biscotti che andranno su una teglia foderata con un tappetino in silicone o carta forno per 20 minuti (non devono scurirsi troppo) a 180 °.


P.S. si lo so aspettavate (forse ) il post dove raccontavo l'utilizzo del siero?
Arriverà non temete :) solo non ho resistito ai bottoncini :)
Perdonatemi!

5.1.12

Il formaggio spalmabile

Io adoro cucinare. Mi sa che si era capito ;)
Però se vi devo spiegare il motivo che mi spinge a passare il tempo in cucina, con le mani nella farina, il progettare nuove ricette, lo sperimentare...mi è difficile! Dico davvero!
E non è la semplice testardaggine nel fare qualcosa che in casa non apprezzano del tutto...anzi è la voglia di fare sempre meglio, di creare...di vedere la splendida trasformazione di uova, zucchero e farina in un dolce sofficissimo!
Forse il motivo principale è proprio la soddisfazione! Sì, la soddisfazione di un prodotto tutto tuo!
E di soddisfazione questo semplice quasi banale formaggio me ne ha data...


Labna/ Labneh



Occorrente:


500 ml di yogurt intero
1 cucchiaino di sale
1 canovaccio pulito possibilmente non profumato (meglio se lavato con aceto o prodotti naturali)
1 ciotola dai bordi alti
1 colino



Appoggiate il colino su un recipiente in modo che rimanga in equilibro. Adagiate sopra il colino il canovaccio, mettete lo yogurt, il sale e mescolate bene. Annodate gli estremi  della canovaccio, chiudeteli e sigillateli con una cordicella in modo da formare un fagottino. 
Sollevatelo in modo da farlo sgocciolare per bene.
Lasciate riposare 12 ore.
Quindi io il giorno dopo ho aperto il fagottino e mescolato lo yogurt che già si stava addensando, ho richiuso il tutto e rilegato in alto. Lasciato li altre 12 ore.
Non buttate il siero sgocciolato.
Una volta pronto lo potete aromatizzare come volete, conditelo con olio extravergine di oliva.
Sistematelo in un recipiente chiuso.


Con 500 ml di yogurt sono venuti più o meno 200 ml di formaggio e di siero.
Il formaggio ricorda vagamente il famoso formaggio spalmabile che ha il nome di una città!
E' facilissimo da fare...e se trovate lo yogurt in offerta anche più conveniente.


Ah! Vi ho detto non buttate il siero?
Che ci facciamo?
Lo scoprirete al prossimo post!

3.1.12

Un "crumble" rivisitato

Questi giorni dopo le feste saremo tutte attente alla linea...ma diciamoci la verità abbiamo ancora voglia di panettoni, torroni e frutta secca!! :D
Per rimediare alle voglie...ci scappa una merendina sana, che con le briciole dei biscotti (che durante le feste stanno marcendo in credenza!) ci ricorda un crumble. 
E' veloce, buono per i bambini (evitate il liquore!) e anche poco calorico (se negli ingredienti a scelta non esagerate!!)

"Crumble" freddo di arance




Ingredienti:


2 arance bio tagliate a spicchi
zucchero di canna
biscotti secchi
cioccolato a pezzi
liquore all'arancia
mandorle


Prendete una coppetta o un bicchiere e componete il tutto a strati. Partiamo dai biscotti sbriciolati, le arance a pezzetti (il succo ammorbidirà i biscotti),un cucchiaino di zucchero, le mandorle grattugiate, il cioccolato e un cucchiaino di liquore. Ricominciamo dai biscotti sbriciolati fino alla fine del vostro contenitore.
Seguite i vostri gusti e creerete un piccolo crumble come più vi piace!
L'ultimo è stato personalizzato per una amica mandorle-dipendente ;)



Alla prossima!






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1.1.12

Benvenuto 2012

Siete cariche di buoni propositi per l'anno nuovo? :)
Io ho sempre la testa che frulla di tante idee...sono il tipo da 100 ne pensa e...1/2 ne fa :P
Mi auguro di migliorare con l'anno nuovo e di imparare giorno dopo giorno.
Per il momento rimango una persona che non è brava con le parole o con i lunghi discorsi..
Vi auguro semplicemente un buon anno pieno di serenità e gioia.
E vi lascio al pan brioche (la ricetta originale l'ho vista qui)
 ...la prima soffice ricetta del nuovo anno :)


Pan brioche al cioccolato e mirtilli rossi


Ingredienti per un pane di 26 cm circa

250 gr di farina forte (tipo Manitoba)
100 gr di burro fuso a temperatura ambiente (inalpi)
75 gr di acqua a temperatura ambiente
2 uova medie a temperatura ambiente
50 gr di miele 
1/3 di bacca di vaniglia, i semi (l'ho aggiunta io, l'adoro coi prodotti burrosi e lievitati)
pizzico di sale
3 gr di lievito di birra liofilizzato (o 10-12 di fresco)

cioccolato fondente a pezzetti
mirtilli rossi disidratati





Unire in una ciotola unite le uova, il miele, l'acqua, il sale ed il burro fuso e mescolare bene con una frusta fino a rendere omogeneo il composto. Aggiungere la farina e il lievito, il cioccolato e i mirtilli e lavorare brevemente con una forchetta fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire con pellicola e lasciare 2 ore a temperatura ambiente prima di riporre in frigorifero, dove dovrà riposare almeno 24 ore o fino 5 giorni (io trovo che 48 ore siano ideali). Dividere l'impasto in tre e formare una treccia, oppure dividerlo in quattro parti con cui formare delle palline che andranno sistemate in fila in un unico stampo da cake ben imburrato (30 x 11 cm circa). Coprire lo stampo con un panno umido e lasciar lievitare al caldo da un'ora e mezza a due ore o fino a quando la brioche avrà quasi raggiunto il bordo dello stampo. Pennellare la superficie con poco burro fuso o con un uovo battuto, cuocere a 180-190°C per circa mezz'ora o fino a quando la brioche non sarà ben dorata. Si conserva bene anche per più di un giorno, ben chiusa in un sacchetto di plastica oppure in un contenitore a chiusura ermetica.